Xiaomi, ammissione senza precedenti: “Facciamo..”

Il colosso dell’elettronica cinese Xiaomi ha ampliato la propria produzione anche alle auto elettriche: l’ultima ammissione lascia tutti di stucco.

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Xiaomi sta creando scalpore nel settore automobilistico con la sua nuova berlina elettrica SU7: cosa sta succedendo? (Mrinformatico.it)

Come mai ultimamente si sente parlare così spesso di Xiaomi? Una delle ragioni principali sta di certo nella scelta di ampliare la propria offerta anche alle auto elettriche. Da colosso dell’elettronica, infatti, l’azienda cinese si è guadagnata un posto d’onore anche nel settore automobilistico, con il lancio della nuova berlina elettrica SU7.

Questa notizia ha dunque rivoluzionato un po’ le cose nel settore, imponendo un nuovo tipo di concorrenza che non tutti si aspettavano di dover affrontare. Tra tutti l’americana Tesla sta fronteggiando un periodo non proprio florido, per questo ha deciso di ridurre il proprio organico di ben il 10% a livello globale e ha attuato una serie di strategie volte a risollevare il bilancio in calo dell’azienda.

“Prevediamo di perdere soldi con la SU7”: Xiaomi dichiara di vendere sottocosto

SU7 Xiaomi veicolo elettrico
La nuova berlina elettrica SU7 Xiaomi è venduta volutamente sottocosto al fine di attirare clienti: come si fa a fronteggiare questo tipo di concorrenza sleale? (Mrinformatico.it)

Elon Musk ha per esempio deciso di anticipare il lancio della Model 2, l’auto elettrica più economica del brand, e di abbassare il prezzo di altri veicoli e prodotti. Ma siamo sicuri che questa strategia basterà a fronteggiare la concorrenza cinese? E soprattutto, perché i cinesi sono così preoccupanti da questo punto di vista?

La risposta è arrivata direttamente dal CEO di Xiaomi, Lei Jun, il quale ha dichiarato di vendere le proprie auto volutamente sottocosto al fine di attirare più clienti. Durante una diretta su Douyin con oltre 34 milioni di spettatori, quest’ultimo ha infatti dichiarato: “abbiamo tasche profonde e prevediamo di perdere soldi con la SU7“. Che detto in altri termini significa: “non abbiamo paura di vendere sottocosto se ciò può significare più clienti sul medio e lungo termine“.

Come fronteggiare la concorrenza sleale di Xiaomi?

Eppure questa pratica non si può dire propriamente corretta e anzi è considerata illegale in molti Paesi. La ragione principale sta nel fatto che corrisponde a una forma di concorrenza sleale, che prende il nome di dumping interno. Lo scopo di questa condotta è infatti quello di affossare la concorrenza con pratiche difficili da fronteggiare.

Come è possibile competere con un venditore che è dichiaratamente disposto a perdere una media di 7.800 euro a veicolo? Elon Musk e altri produttori dovranno sicuramente trovare il modo di convincere i propri clienti con un’offerta allettante. Un esempio potrebbe essere quello della nuova Toyota Mirai, che nonostante il prezzo sicuramente esoso potrebbe segnare una svolta nel settore grazie al suo rivoluzionario motore a idrogeno.

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