Cybertruffatori scatenati: in poche ore prosciugano oltre 100 mila euro da un conto. Tutto è partito dalla risposta a una finta comunicazione.
Una truffa informatica è costata carissimo a un parroco, diventato vittima dei soliti truffatori della rete che con una frode ingegnosa sono riusciti a svuotare il conto della parrocchia. Ecco come funziona la truffa.
![Mai per svuotare il conto come funziona](https://www.mrinformatico.it/wp-content/uploads/2024/01/Frode-mail-mrinformatico.it-20240113.jpg)
Una maxi truffa informatica da 162.600 euro. A tanto ammonta il danno patrimoniale subito dalla parrocchia di Villatora di Saonara, in provincia di Padova. Lo scorso 18 dicembre, riferisce La Voce di Rovigo, il parroco don Valentino Sguotti è caduto nella trappola dei cybercriminali.
I truffatori hanno usato la tecnica sempre più diffusa dei messaggi fasulli usati come “esca” per convincere i destinatari a comunicare loro dati sensibili o per spingerli a fare operazioni finanziarie sempre allo scopo di carpire loro credenziali e password per accedere ai conti correnti.
Un’ingegnosa frode svuota conti, ecco come funziona
Come detto don Valentino è stato raggirato la sera del 18 dicembre e il mattino successivo un impiegato di banca si è accorto che qualcosa non tornava nelle numerose operazioni eseguite la sera precedente. Stando a quanto comunicato in un’edizione straordinaria del bollettino parrocchiale i truffatori hanno agito attraverso l’invio di un messaggio fraudolento.
![Maxi truffa informatica come funziona](https://www.mrinformatico.it/wp-content/uploads/2024/01/Smishing-mrinformatico.it-20240113.jpg)
La comunicazione ingannevole richiedeva la verifica urgente di un bonifico sul conto corrente intestato alla parrocchia. La risposta al messaggio ha fatto scattare un sistema fraudolento di messaggistica (smishing) associato a una chiamata telefonica da parte di un falso operatore per la sicurezza informatica della banca. L’ingegnosa frode purtroppo ha raggiunto il suo obiettivo traducendosi in numerose e ripetute operazioni di prelievi cardless, ovvero senza la presenza fisica dello sportello bancomat.
I truffatori hanno ottenuto in modo fraudolento la conferma delle transazioni, riuscendo così ad aggirare i controlli di sicurezza dell’istituto di credito. La frode informatica, una volta scoperta, è stata denunciata immediatamente ai Carabinieri. Il parroco ha informato dell’accaduto anche il vescovo, gli uffici competenti della Curia, il consiglio parrocchiale per la gestione economica e la banca coinvolta, che ha subito fatto partire una verifica interna.
Quanto successo ha compromesso la situazione finanziaria della parrocchia e ha molto colpito la comunità di Villatora di Saonara. Don Valentino ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Siamo stati vittime di una frode ingegnosa, e adesso è importante che la comunità si unisca per affrontare questa sfida. La nostra priorità è recuperare quanto perso e implementare misure di sicurezza più rigorose per proteggere i nostri beni”.