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Dati WhatsApp, doppia istruttoria dell’Antitrust sulla cessione a Facebook

L’Antitrust indaga con una doppia istruttoria sull’applicazione di messaggistica WhatsApp a causa dei dati ceduti a Facebook. Si temono “presunte violazioni del Codice del Consumo”

Il Garante della Privacy a fine settembre aveva rilasciato una nota in cui informava tutti gli utenti iscritti a WhatsApp dell’apertura di un’istruttoria riguardante il recente aggiornamento della policy relativa al trattamento dei dati personali degli utenti iscritti all’applicazione che adesso condivide le informazioni con Facebook. “Il Garante per la protezione dei dati personali – si legge nella nota – ha avviato un’istruttoria a seguito della modifica della privacy policy effettuata da WhatsApp a fine agosto che prevede la messa a disposizione di Facebook di alcune informazioni riguardanti gli account dei singoli utenti di WhatsApp, anche per finalità di marketing”.

Ad intervenire adesso è invece l’Antitrust con una doppia istruttoria. La condivisione dei dati tra Facebook e WhatsApp datata fine agosto, finisce dunque nel mirino delle autorità italiane. I due procedimenti istruttori vengono aperti nei confronti di ‘WhatsApp Inc.’, società appartenente al gruppo Facebook Inc. a causa di “presunte violazioni del Codice del Consumo”.

Dati WhatsApp e Antitrust, primo procedimento

“Si vuole accertare se la società americana abbia di fatto costretto gli utenti di WhatsApp Messenger ad accettare integralmente i nuovi ‘Termini contrattuali’, in particolare la condivisione dei propri dati personali con Facebook, facendo loro credere, con un messaggio visibile all’apertura dell’applicazione, che sarebbe stato, altrimenti, impossibile proseguire nell’uso dell’applicazione medesima”. Secondo l’Autorità “l’effetto di condizionamento sarebbe stato, peraltro, rafforzato dalla prespuntatura apposta sull’opzione ‘Facebook’ in una schermata di secondo livello alla quale l’utente accedeva, dal messaggio principale, tramite apposito link”.

Dati WhatsApp e Antitrust, secondo procedimento

“Si vuole accertare la vessatorietà di alcune clausole inserite nei ‘Termini di utilizzo’ di WhatsApp Messenger riguardanti, in particolare, la facoltà di modifiche unilaterali del contratto da parte della società, il diritto di recesso stabilito unicamente per il Professionista, le esclusioni e le limitazioni di responsabilità a suo favore, le interruzioni ingiustificate del servizio, la scelta del Foro competente sulle controversie che, ad oggi, è stabilito esclusivamente presso Tribunali americani”.

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