Ben l’80% degli influencer sta violando la legge: nuova indagine fa tremare i social network

Il dietro le quinte del mondo influencer continua a nascondere pratiche al limite della legalità e ora anche l’UE si vuole occupare del caso.

Un recente report della Commissione Europea ha sollevato preoccupazioni significative nel mondo digitale, rivelando una tendenza allarmante tra gli influencer sui social media. La maggior parte di questi moderni promotor, figure chiave nel marketing digitale, sembra svolgere la propria attività in modo poco trasparente, sfidando apertamente le normative vigenti.

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Una nuova indagine rivela pratiche preoccupanti tra gli influencer – mrinformatico.it

La ricerca, che ha esaminato le pratiche di 576 influencer sulle principali piattaforme social, ha scoperto che una stragrande maggioranza, precisamente il 97%, condivide contenuti commerciali. Tuttavia, ciò che ha destato maggiore sorpresa è che solo il 20% di questi ha esplicitamente indicato la natura pubblicitaria dei loro post. Questa mancanza di trasparenza non solo solleva questioni etiche ma pone anche gli influencer e i brand che promuovono in una posizione legalmente precaria.

Il divario tra pratica e legalità: solo pochi influencer segnalano correttamente i contenuti sponsorizzati

Le leggi dell’Unione Europea sui consumatori sono chiare: la trasparenza è fondamentale. Ogni post a scopo commerciale deve essere chiaramente identificato come tale per non ingannare il consumatore. Questi requisiti non sono arbitrari ma sono stati istituiti per proteggere i consumatori da pratiche ingannevoli e fuorvianti, in linea con la Direttiva sulle Pratiche Commerciali Sleali.

Sorprendentemente, il 30% degli influencer non fornisce dettagli aziendali essenziali nei loro post, come l’indirizzo email o il nome dell’azienda, mentre il 38% trascura l’uso di etichette specifiche delle piattaforme, come “partnership a pagamento” su Instagram, preferendo termini vaghi come “collaborazione” o “partnership”. Questa scelta di non aderire pienamente alle linee guida stabilite compromette la fiducia dei consumatori e pone le basi per possibili implicazioni legali.

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La Commissione Europea interviene chiedendo maggiore trasparenza nel marketing degli influencer – mrinformatico.it

Altrettanto rivelatore è il fatto che, tra gli influencer che promuovono prodotti, servizi o brand propri, il 60% non dichiara esplicitamente la natura pubblicitaria del contenuto. Questo non solo rappresenta una violazione delle normative ma mina anche la credibilità e l’autenticità percepita dai follower.

La Commissione Europea, all’indomani di questi risultati, ha sottolineato l’importanza della trasparenza nelle comunicazioni commerciali. Il messaggio è chiaro: nel dinamico ecosistema dei social media, la verità e l’onestà non sono negoziabili. Inoltre, la Commissione ha ricordato che gli influencer, vendendo prodotti o servizi personalmente, hanno gli stessi obblighi legali dei negozi online, inclusa la fornitura di garanzie legali e diritti di recesso ai consumatori.

Questo scenario solleva dubbi sia sull’etica del marketing influencer, sia sulla sostenibilità a lungo termine di pratiche poco trasparenti in un ambiente sempre più regolamentato. La necessità di una legislazione aggiornata e più rigorosa diventa sempre evidente per garantire un’equità digitale, proteggendo i consumatori e incentivando una comunicazione onesta e trasparente.

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