Assegno Unico, sono rimasti gli ultimi due mesi per evitare l’importo minimo e per avere gli arretrati: ecco cosa fare prima che sia troppo tardi.
Si parla veramente tanto di assegno unico o assegno di inclusione, tutte agevolazioni introdotte o confermate nel 2024. Sussidi molto importanti ma la cui disciplina è molto precisa e comprende un continuo aggiornamento. Per questo motivo è necessario che i beneficiari una volta appurata la loro idoneità al contributo, stiano attenti a tutte le indicazioni che vengono fornite.
Perché a volte basta un niente, una distrazione per perderle e si crea un problema assolutamente grave in cui magari ci si ritrova a non avere più il beneficio, a perdere denaro. Insomma, un qualcosa di veramente allarmante, è per questo che bisogna prestare attenzione a quanto verrà indicato sotto avente per oggetto gli arretrati ADI.
Assegno Unico, cosa fare per non perdere gli arretrati
Per quanto concerne l’assegno unico vi sono ancora due mesi di tempo per recuperare gli arretrati altrimenti si perde tutto. Nello specifico infatti se non viene presentata la nuova dichiarazione sostitutiva unica entro il 30 giugno 2024, si subisce una decurtazione dell’agevolazione riconosciuta. Quindi bisogna presentare l’ISEE aggiornato a tutti i costi. Partendo dal fatto che ad aprile i pagamenti arriveranno il 17-18-19 l’accredito però potrebbe essere già decurtato.
Molti infatti rischiano di avere un importo minimo pari a 57 euro, somma che solitamente si riceve a chi ha un’ISEE superiore ai 45.574 euro. Per chi ancora non lo sapesse, la decurtazione è determinata dall’ISEE non aggiornato. La finestra per evitare il taglio della mensilità di marzo era il 29 febbraio. Una cosa positiva è che dall’anno scorso vi è un rinnovo automatico della domanda, quindi per chi già riceve l’assegno unico viene quindi erogato in automatico a chi comunica già dei benefici. Però se a questa domanda in automatico corrisponde una documentazione non aggiornata, il problema sorge e quindi bisogna evidenziare agli enti competenti – e quindi all’INPS – nonché comunicare eventuali variazioni tramite la presentazione di una dichiarazione aggiornata.
Come mettersi in regola
Questo significa che chi ancora non si è messo in regola lo può fare entro il 30 giugno. A questo punto gli importi già erogati saranno adeguati a partire da quelli del mese di marzo con i dovuti arretrati. Aggiornare l’ISEE è molto semplice: si può andare sul sito dell’INPS e si compila l’apposito format che vi si trova oppure è possibile andare nelle sedi territoriali INPS o in un CAF convenzionato. L’INPS dà anche la possibilità di andare sul sito ufficiale ed accedere al servizio dell’ISEE precompilato con tutti i dati auto dichiarati dell’utente e quelli precompilati dall’INPS o dall’Agenzia delle Entrate.