Facebook e Zuckerberg indagati in Germania: “Incita all’odio razziale”

La Procura di Monaco ha accusato il social network di Mark Zuckerberg di non aver rimosso “istigazioni all’omicidio, minacce di violenza, negazioni dell’olocausto e altri crimini”

Facebook e Zuckerberg indagati in Germania: "Incita all'odio razziale"

Facebook e Zuckerberg indagati in Germania. Nuovi guai in vista per Mark Zuckerberg e il suo social network. Prima in Italia un tribunale stabilisce che andavano rimossi link e informazioni relativi a Tiziana Cantone, la ragazza di 31 anni di Mugnano che lo scorso 13 settembre aveva deciso di suicidarsi dopo la diffusione a sua insaputa di un video a luci rosse che la riguardava. Adesso secondo quanto rivelato dal sito del settimanale ‘Der Spiegel’, la Procura di Monaco sta indagando sui vertici di Facebook e di conseguenza sul fondatore e CEO Mark Zuckerberg, a causa della mancata rimozione di contenuti criminali come minacce e negazioni del genocidio ebraico.

Facebook e Zuckerberg indagati in Germania

L’indagine è partita a causa della denuncia di un avvocato di Würzburg, Chan-jo Jun, che ha accusato il social in blu di aver omesso di rimuovere “istigazioni all’omicidio, minacce di violenza, negazioni dell’olocausto e altri crimini” nonostante questi fossero stati segnalati più e più volte. Der Spiegel scrive che “per la maggior parte delle volte Facebook non reagisce o dichiara con una risposta standard che i casi citati non sono tali da destare preoccupazione”. Secondo la legge tedesca il social network di Zuckerberg è obbligato a rimuovere immediatamente dalle sue pagine contenuti illegali o che incitano all’odio.

La risposta di Facebook

Attraverso una nota i vertici del social network di Zuckerberg in merito all’inchiesta hanno detto: “Non commentiamo lo stato di una possibile inchiesta ma possiamo dire che le accuse sono prive di valore e che non vi è stata alcuna violazione della legge tedesca da parte di Facebook o dei suoi dipendenti. Non c’è posto per l’odio su Facebook. Lavoriamo a stretto contatto con i nostri partner per combattere l’hate speech e promuovere il counter speech”.

Riguarda le tematiche neonazista il CEO e fondatore di Facebook aveva dichiarato recentemente: “Questa è un’area che riconosciamo come particolarmente sensibile, specialmente per la crisi dei migranti. Entrare meglio in contatto con i tedeschi, con la cultura del luogo e con il Governo ci ha indicato e aiutato a seguire una migliore direzione”.

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